domingo, 26 de diciembre de 2010

ATACcati al cazzo. Servizio di trasporto Romano

Sono sul 105 andando verso casa. Sono sul grembo di mia madre, come se fosse l, immagine di una Pieta scultorea. La mia testa e rilassata, come se il collo fosse spezzato i miei occhi guardano quelli di mia madre che sono aperti e fermi. Le sue mani sul mio corpo mi accarezzano la testa, e mi tengono verso lei, per evitarmi di cadere. Lei ne ha 63 anni, io 34, attorno a noi, rumore, chiacchiere, sporcizia. Noi siamo pulite.

Ho appena salutato mia madre a Termini, dai mamma ci vediamo a casa, chi arriva prima si ferma al forno in fondo alla via pedonale, e chiama l'altra cosi va a comprare i fichi, sei sicura che cé del prosciuto a casa?...No, non ti sto dando della rimbambita. Ridiamo, la bacio. Prendo la bici e parto appena vedo che il suo pullman e partito.

Facciamo un pezzo di strada insieme, questo autista sbanda un po, insomma mi ha visto 40 volte e mi sono fermata davanti a lui con la mia bici nei semafori. Sento che gli da fastidio che una donna lo sorpassi in bici, gli sorrido, prende il suo cellullare e si tocca le palle mentre mi guarda e compone un numero. Mi giro ancora di piu per salutare mia madre, gli mando un bacio. E seduta in prima fila affianco all autista. Mi guarda, guarda all'autista e sorride come per dirmi, non farci caso. Si e inescata questa solita gara di velocita. Lei e cosi bella quando sorride.

Vado davanti all pullman per un po, e mi fermo ognitanto per aspettarlo. Ognitanto l'autista accellera senza motivo sul rettilineo che cé prima di arrivare a Porta Maggiore, e lo vedo sbuffare, quando si deve fermare alla mia altezza. Ma che cazzo vuoi? Ce spazio per tutti e due, su passa! ma non ti attacare a me!

Sorpassiamo Porta Maggiore, schivo le macchine con prudenza ma sento la presenza del pullman dietro, che spinge perche vuole raggiungermi. Qualche clacsson diretto al pullman, riesco a girare la testa velocemente per vedere mia madre, ora seria. Non so cosa urla all'autista. Lautista 'e ancora al cellullare.

Prendiamo la strada davanti al Bingo, e vado sulla destra, qualcuno apre una portiera di una macchina parcheggiata, e non faccio in tempo a fermarmi. Figliodiputtanadeviguardarecazzo!. Mi schianto contro la porta, rimango appessa alla porta, ma non cé dolore. Sento un rumore secco, il mio corpo attraversa i vetri, anch'io sono rotta. Cado con violenza sul primo sedile, sopra mia madre, che ha gli occhi spalancati, sbatto contro il suo petto, mi ferma.

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